Il Metodo Mézières è una tecnica di riabilitazione individuale ad approccio globale che, attraverso il ripristino della simmetria corporea, permette il recupero funzionale. La seduta mézières può essere di natura PREVENTIVA, di MANTENIMENTO E RIABILITATIVA. Il paziente, secondo una visione olistica, è valutato nella sua totalità al fine di ricercare le contratture muscolari presenti e responsabili del problema patologico in corso. Il Metodo è così incentrato sulla individuazione delle cause che hanno determinato l'insorgenza del fenomeno patologico, mentre la risoluzione della sintomatologia ne è la diretta conseguenza.
Il campo d'interesse è quello della patologia ortopedica VERTEBRALE (scoliosi, iperlordosi, cifosi, compressione dei dischi intervertebrali e relative radicolopatie, sciatalgia, cervico-brachialgia, ecc.), ARTICOLARE (artrosi, periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi, ecc.), MUSCOLARE (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.), DISMORFICA (lussazione temporo-mandibolare, ginocchia vare o valghe, piede piatto o cavo, ecc.).
Il campo d'interesse è quello della patologia ortopedica VERTEBRALE (scoliosi, iperlordosi, cifosi, compressione dei dischi intervertebrali e relative radicolopatie, sciatalgia, cervico-brachialgia, ecc.), ARTICOLARE (artrosi, periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi, ecc.), MUSCOLARE (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.), DISMORFICA (lussazione temporo-mandibolare, ginocchia vare o valghe, piede piatto o cavo, ecc.).
Il Metodo trova inoltre applicazione nell'ambito della medicina preventiva. Si rivolge, infatti, anche a tutti coloro che, pur non manifestando una patologia ortopedica, desiderano raggiungere e mantenere uno stato di benessere attraverso una maggiore conoscenza del sé corporeo.
La terapia è organizzata in un ciclo di trattamenti individuali, differenziati in funzione delle esigenze terapeutiche e delle caratteristiche del soggetto.
La terapia è organizzata in un ciclo di trattamenti individuali, differenziati in funzione delle esigenze terapeutiche e delle caratteristiche del soggetto.
"Una mattina della primavera del 1947, quando vidi entrare nel mio ambulatorio una paziente che presentava un'importante cifosi ed una periartrite scapolo-omerale bilaterale, ero ben lontana dall'immaginare che la mia vita professione e la vita di numerosi malati stava per cambiare ". (F. Mézières) La paziente indossava un corsetto di cuoio e ferro che come unico risultato aveva procurato delle ecchimosi e delle ulcerazioni nei punti di maggiore contatto.
In un primo momento Françoise Mézières propose esercizi di "raddrizzamento" e di rinforzo della muscolatura dorsale in posizione seduta, ma la rigidità della paziente rese impossibile mantenere tale posizione. Decise allora di sdraiarla a terra in posizione supina e spingendo sulle spalle nel tentativo di correggerne l'anteposizione, con grande stupore vide immediatamente comparire un'enorme lordosi lombare. Per evitare di aggiungere un ulteriore problema a quelli già esistenti, Mézières cercò di impedire questa lordosi attraverso la retroversione del bacino, ottenuta con la flessione delle ginocchia sul ventre.
Con grande sorpresa vide che l'iperlordosi annullata a livello lombare si era spostata a livello cervicale e la testa della paziente si rovesciò completamente indietro, tanto che non le fu possibile riportare il mento vicino al collo. Questo comportamento muscolare molto diverso da quello atteso, sconcertò a tal punto Mézières, all'epoca assolutamente convinta dell'esattezza dei principi ortodossi, che in un suo articolo ha scritto: " La porta della verità era davanti a me grande, aperta, ma rifiutavo di imboccarla e, non credendo a miei occhi, ripetei più volte l'esperimento e per ultimo davanti ad una collega" (F. Mézières). I numerosissimi muscoli dorsali si comportavano come un solo muscolo, troppo forte e troppo corto, per cui ogni azione localizzata sia in accorciamento che in allungamento provocava istantaneamente l'accorciamento dell'insieme della muscolatura. In seguito, attraverso l'attento studio dell'anatomia, spiegò il perché di quel comportamento muscolare: i muscoli poliarticolari posteriori sono embricati tra loro, vale a dire che si sovrappongono come le tegole di un tetto formando così una CATENA MUSCOLARE.
Françoise Mézières ha evidenziato 4 catene muscolari:
1. CATENA POSTERIORE;
2. CATENA ANTERO-INTERIORE;
3. CATENA BRACHIALE ANTERIORE;
4. CATENA ANTERIORE DEL COLLO.
Queste catene sempre ipertoniche ed in costante retrazione, sono la causa di tutti i nostri dismorfismi: scoliosi, dorso curvo, periartriti, sciatalgie, ernie discali, artrosi, gambe vare, valghe, alluce valgo, ecc. ecc. Che cos'è un dismorfismo?
Non è altro che un'alterazione della forma normale.
Quindi esiste una forma normale alla quale confrontare tutte le altre?
Per Françoise Mézières sì.
La forma normale è quella che corrisponde alle proporzioni del numero AUREO , usato dagli antichi greci nelle sculture del periodo classico.
E' una legge di armonia universale!
La forma delle nostre articolazioni condiziona il movimento e quindi la funzione.
Avvicinando la forma del paziente alla forma normale attraverso l'allungamento delle catene muscolari, si recupera la funzione di ciascuna articolazione.
In un primo momento Françoise Mézières propose esercizi di "raddrizzamento" e di rinforzo della muscolatura dorsale in posizione seduta, ma la rigidità della paziente rese impossibile mantenere tale posizione. Decise allora di sdraiarla a terra in posizione supina e spingendo sulle spalle nel tentativo di correggerne l'anteposizione, con grande stupore vide immediatamente comparire un'enorme lordosi lombare. Per evitare di aggiungere un ulteriore problema a quelli già esistenti, Mézières cercò di impedire questa lordosi attraverso la retroversione del bacino, ottenuta con la flessione delle ginocchia sul ventre.
Con grande sorpresa vide che l'iperlordosi annullata a livello lombare si era spostata a livello cervicale e la testa della paziente si rovesciò completamente indietro, tanto che non le fu possibile riportare il mento vicino al collo. Questo comportamento muscolare molto diverso da quello atteso, sconcertò a tal punto Mézières, all'epoca assolutamente convinta dell'esattezza dei principi ortodossi, che in un suo articolo ha scritto: " La porta della verità era davanti a me grande, aperta, ma rifiutavo di imboccarla e, non credendo a miei occhi, ripetei più volte l'esperimento e per ultimo davanti ad una collega" (F. Mézières). I numerosissimi muscoli dorsali si comportavano come un solo muscolo, troppo forte e troppo corto, per cui ogni azione localizzata sia in accorciamento che in allungamento provocava istantaneamente l'accorciamento dell'insieme della muscolatura. In seguito, attraverso l'attento studio dell'anatomia, spiegò il perché di quel comportamento muscolare: i muscoli poliarticolari posteriori sono embricati tra loro, vale a dire che si sovrappongono come le tegole di un tetto formando così una CATENA MUSCOLARE.
Françoise Mézières ha evidenziato 4 catene muscolari:
1. CATENA POSTERIORE;
2. CATENA ANTERO-INTERIORE;
3. CATENA BRACHIALE ANTERIORE;
4. CATENA ANTERIORE DEL COLLO.
Queste catene sempre ipertoniche ed in costante retrazione, sono la causa di tutti i nostri dismorfismi: scoliosi, dorso curvo, periartriti, sciatalgie, ernie discali, artrosi, gambe vare, valghe, alluce valgo, ecc. ecc. Che cos'è un dismorfismo?
Non è altro che un'alterazione della forma normale.
Quindi esiste una forma normale alla quale confrontare tutte le altre?
Per Françoise Mézières sì.
La forma normale è quella che corrisponde alle proporzioni del numero AUREO , usato dagli antichi greci nelle sculture del periodo classico.
E' una legge di armonia universale!
La forma delle nostre articolazioni condiziona il movimento e quindi la funzione.
Avvicinando la forma del paziente alla forma normale attraverso l'allungamento delle catene muscolari, si recupera la funzione di ciascuna articolazione.